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al testo di Teresa Milioto
mi rincresce vedere il cielo
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Una poesia stupenda, Teresa cara, talmente da rendere quasi desiderabile la solitudine che canti e che comunque, mi permetto di dire, in questo caso non è davvero tale: tu sei terribilmente con te. Un caro saluto.
Cara Teresa è una poesia stupenda, creata da un unico soffio contiene il mistero della solitudine e ce lo porge intero senza reticenza alcuna. Un saluto.
Ogni poeta canta la solitudine. Lha cantato magistralmente Quasimodo in pochi versi. Ed adesso, estesamente ed intensamente tu, cominciando dallinfanzia ( e in questo risiede la grande originalità del tuo testo, che sfata un logoro topos dellinfanzia come età che sconosce questo sentimento) perché linfanzia è unisola in mezzo al mondo degli adulti, uno smarrimento onirico, felice, forse, perché pieno dimmaginazione, ma sempre colmo di tutte le solitudini possibili: ogni bambino sa la solitudine della strada, del cane, dei cespugli verdi quando li vede. La vita ruota tutta attorno a questa condizione, sigillando in un cerchio inizio e fine. E una delle più belle poesie lette ultimamente su questa rubrica.
si è soli, estremamente cara. e le moltitudini amplificano le falle del finito eterno, con gli occhi a scatto che non ricuciono il cielo. ancora splendida. non starei qui dentro, non scrivessi tu.
Cristina, Nando sapete quanto mi rendano forte i vostri commenti e vi ringrazio di cuore. Non scusarti Nando, ogni interpretazione ha valore, così una poesia diventa danima e in possesso di chiunque voglia farla sua. in realtà ho cercato di personificare quel "vuoto di memoria",come spesso mi capita di fare con le cose, ma non so quanto qui mi sia ben riuscito :))
Chiedo scusa, ma quando si va di corsa, si dimentica sempre qualche parola per strada. Perché dico magistrale? perché nella mia ipotesi interpretativa (fosse errata non muterebbe comunque il giudizio estetico), al centro della scena cè una persona malata di Alzheimer, una persona che abbiamo amato e con la quale sima anche diventati grandi, ad esempio un fratello amato e da cui siamo stati amati: "il nostro cielo", che ora vediamo "lontanissimo" nel buio della memoria che lo ha inghiottito; è questa lettura che trovo stupendamente poetizzata in questi primi versi e che raggiunge la bellezza sintetica di una formula come quella della relatività Si poteva dire la stessa realtà in modo migliore? Ma se ho sbagliato tutto, chiedo scusa
"- mi rincresce vedere il cielo/o attirarti a me vuoto di memoria/ come fossi terra tra gli spini -".
Senzaltro una tra le tue più belle e una tra le più belle, Teresa; in modo magistrale descrivi in questi primi versi dellinterno di unintensa relazione affettiva (sia una madre, un padre, un fratello o chiunque altro e non necessariamente in confini autobiografici)lo sgomento e il dolore della separazione, che può essere lallontanamento volontario dellaltro o, più probabilmente nel testo, gli effetti devastanti della malattia che colpisce lidentità. Quale che sia linterpretazione più vicina allidea originaria o anche ne fossi totalmente lontano, rimane una poesia stupenda, che dice ancora quanto tu sia cresciuta poeticamente dalle mie prime letture delle tue poesie.
Ho letto Amina. Ora leggo te. Non faccio paragoni, nessuno è paragonabile. Solo, penso e sorrido. Penso che ci sono poesie che, come certi personaggi di romanzi o della letteratura universale, sono fatte di carne e di sogni. Abitano tra di noi. Una poesia tra le più belle, e sentite, che ho letto.